sotto un ponte, lungo un fiume

di Luigi Lunari

sotto un ponte, lungo un fiume

lo spettacolo

“Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno per cui fatica sotto il sole?... Molta sapienza, molto affanno. Chi accresce il sapere aumenta il dolore”. 
Ecclesiaste 250 a.C.
  

Dramma che ha il merito di affrontare uno dei più grandi e drammatici problemi della società contemporanea, quello del progresso ad ogni costo. Dal ritratto del vissuto di una famiglia alto borghese, l'autore si inserisce nella riflessione filosofica e politica, sull'autodistruzione umana, riconducendola al fondamentale conflitto tra una pericolosa ed alienante corsa al sempre di più e al sempre meglio, e il rifiuto — altrettanto pericoloso ed alienante — di ogni forma di progresso che allievi la fatica del vivere. 
Tre personaggi che si dividono il palcoscenico da protagonisti in un vortice di continui colpi di scena.
Figura centrale e potente la Madre. 
In questo spettacolo la Madre prende su di sé le colpe dei suoi due Figli: 
uno l'industriale sulla cresta dell'onda, l'altro il disadattato che rifiuta la società civile, che si fa rifiuto esso stesso. 
Tragedia contemporanea trasmutata in antico dramma greco.  

“Sotto un ponte, lungo un fiume...” è nata da un ritaglio di giornale che riportava - come notizia di cronaca - la vicenda di un piccolo industriale che ad un certo punto piantava lì baracca e burattini e si riduceva allo stato di barbone. Un caso non nuovissimo, a voler guardare; ma quello che mi aveva colpito era il fatto che sua madre — come narrato dal giornale — lo aveva seguito; era andata con lui, a condividerne la vita di barbone, sotto i ponti e lungo i fiumi. La piccola storia mi è rimasta addosso, per non so quanti anni l'ho tenuta lì, dove tengo tutta una raccolta di spunti e di materiali, il più delle volte destinati a non concretizzarsi mai in alcunchè. La notizia di quell'uomo e di quella donna ha messo radici, si è sviluppata, passo a passo, arricchendosi di dettagli che l'hanno precisata e complicata, fino al momento in cui - giunti a maturazione i personaggi e gli eventi - l'ho scritta di getto, come sempre mi accade dopo le lunghe gestazioni. [...] 
Il fatto è che il testo tratta due “storie”, al tempo stesso dipendenti e indipendenti l'una dall'altra: il conflitto tra i due fratelli (che dà corpo alla prima parte, contrapponendo la filosofia del fare e quella della rinuncia) e la presa di posizione della madre, che nella seconda parte sposta l'accento sulla condizione femminile e sul ruolo della donna nel nostro mondo e nella storia stessa dell'umanità.
  
Luigi Lunari

con Andrea Albertini, Rosanna Pedrinelli e Pino Navarretta 
adattamento e regia di Bruno Frusca

Gruppo teatrale LA BETULLA

via Monte Dragoncello, 3 - 25075 Nave (BS)
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